ActionAid è profondamente preoccupato per la situazione di donne, uomini, ragazzi e ragazze che sono intrappolati nell’operazione militare turca iniziata il 9 ottobre nel nord-est della Siria, dopo l’annuncio del ritiro degli Stati Uniti dalla zona.
Le Nazioni Unite, nonché le organizzazioni umanitarie siriane e internazionali presenti nel nord-est della Siria, stanno segnalando che centinaia di migliaia di persone sono state sfollate dalle loro case e che i civili vengono uccisi dall’inizio delle operazioni militari, che hanno incluso raid aerei e uso di artiglieria in aree densamente popolate. I soccorritori sul campo riferiscono inoltre che i servizi sanitari, educativi e idrici critici sono stati interrotti.
Come nel resto del paese, la popolazione della Siria nord-orientale ha già subito anni di conflitto, molti dei quali sono stati ripetutamente sfollati e hanno sofferto enormemente sia fisicamente che psicologicamente. ActionAid chiede a tutte le parti in conflitto di cessare immediatamente le ostilità e di avviare un dialogo urgente, con il sostegno della comunità internazionale. Nell’ambito del Forum siriano dell’INGO (SIRF) ActionAid insieme a 72 altre organizzazioni non governative internazionali hanno firmato una dichiarazione pubblica che ricorda a tutte le parti in conflitto di garantire l’accesso gratuito alle organizzazioni umanitarie per fornire assistenza vitale ai civili e ha chiesto che i governi dei donatori siano pronti fornire finanziamenti adeguati e flessibili.
Turchia, Giordania, Iraq e Libano ospitano collettivamente 5,4 milioni di rifugiati siriani. La Turchia ospita il maggior numero di rifugiati siriani nel mondo, con un sostegno insufficiente da parte della comunità internazionale. ActionAid non opera nella Siria nord-orientale o in altre parti all’interno della Siria, ma stiamo supportando i rifugiati nella regione, in Libano e in Giordania.
Il lavoro quotidiano di ActionAid e dei suoi partner locali con i rifugiati siriani mostra che il sostegno e il rafforzamento dei loro diritti, mentre lavorano in coesione sociale con le comunità ospitanti, rimane cruciale per contribuire a una soluzione durevole ed equa alla crisi. ActionAid teme che uno degli obiettivi dell’operazione militare sia facilitare il ritorno di un gran numero di rifugiati in Siria. I paesi di accoglienza dei rifugiati dovrebbero garantire che tutti i rifugiati continuino a godersi la propria vita in sicurezza, sicurezza e dignità.